La ricerca di un confine “notabile” fra Venezia e l’Austria. Il caso friulano (1750-1756)

Autori

  • Mauro Pitteri

Parole chiave:

Friuli, Venezia, XVIII secolo, confini con l’Impero, trattati di Gorizia

Abstract

Nel 1750, per risolvere le questioni confinarie tra l’Impero austriaco e la Repubblica veneta fu istituito un commissariato con il compito di individuare linee territoriali condivise. Per i confini del Friuli con la Carinzia e le contee di Gradisca e Gorizia furono nominati per parte veneta Giovanni Donà e per parte austriaca il conte Saurau e il barone De Fin, sostituiti nel 1752 dal generale d’Harrsch. Per evitare di confinare le numerose enclave, eredità dei trattati cinquecenteschi, i commissari austriaci proposero d’individuare una linea immediatamente visibile che dividesse i due Stati. La definirono «confine notabile». Il Senato veneziano parve accettare la proposta, ma, non volendo rinunciare al litorale, di fatto la fece naufragare. Si delimitarono così tutti i confini fra i due Stati, compresi quelli delle enclave, il cui risultato finale è nei tredici trattati di Gorizia stipulati dal 1752 al 1756.

##submission.downloads##

Pubblicato

02.12.2024

Fascicolo

Sezione

Articoli