Il pittore Jacopo Pistoia (alias Jacopo Zappello), un processo per eresia e un’ambigua amicizia con il «frate del cancaro»

Autori

  • Renzo Fontana

Parole chiave:

Inquisizione veneziana, XVI sec., Jacopo Pistoia, Jacopo Zappello, Decio Bellebuono, Antonio Volpe (“frate del cancaro”)

Abstract

La convocazione nel 1567 del pittore Jacopo Pistoia in qualità di testimone nel processo per eresia celebratosi a Venezia a carico del domenicano Antonio Volpe, consente di recuperarne alcuni dati biografici, tra i quali il vero cognome. Inizialmente amico del frate, conosciuto qualche anno prima a Gambarare dove l’artista si era recato «per pitture», il Pistoia si era poi trasformato in suo accusatore, attribuendogli posizioni eretiche a proposito della venerazione delle immagini, proprio mentre il domenicano era impegnato nella commissione a un intagliatore veneziano di alcune statue per conto del vescovo di Lecce.

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Pubblicato

12.06.2024 — Aggiornato il 02.07.2024

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